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Future Citta'

ROMA, QUALE FUTURO?

Le citta' saranno la chiave dell'economia low carbon e resiliente, per combattere e promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici. Sono molte le aree metropolitane che stanno emergendo come soggetti primari nell'abbattimento delle emissioni e nello sviluppo delle infrastrutture 'verdi'

- UNFCCC Green Urban


marzo 2018 - #Roma verso il Paesc. Firmati gli accordi su #Energia e #Ambiente. Sottoscritti da Roma Capitale gli accordi di collaborazione su Ambiente ed Energia con Ispra, Gestore Servizi Energetici (GSE), Enea e Ministero della Difesa (Struttura Progetto Energia - SPE), con l'obiettivo di sostenere Roma nel percorso verso la finalizzazione del proprio Piano di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) che la Capitale dovra' presentare entro novembre 2019. Si tratta di collaborazioni di carattere tecnico-scientifico e operativo volte all'analisi del potenziale delle fonti energetiche rinnovabili e dell'efficienza energetica, finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti e all'individuazione di azioni concrete da realizzare sul territorio di Roma. Gli accordi siglati rappresentano il primo passo concreto successivo all'adesione formale di Roma (Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 78 del 14 novembre 2017) al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia, la principale iniziativa europea che coinvolge le citta' nella lotta al cambiamento climatico [...]

febbraio 2018 - In attesa si un piano metropolitano sui cambiamenti climatici, #Roma alla Adaptation Conference di C40 (Dubai, 23-25 gennaio). C40 connette metropoli di tutto il mondo impegnate a fronteggiare i cambiamenti climatici, e propone alle stesse una piattaforma per cooperare, condividendo le conoscenze e promuovendo azioni significative, misurabili e sostenibili in materia. L'Adaptation Conference di Dubai ha consentito ai rappresentanti di 45 citta' che partecipano ai network Climate Change Risk Assessment, Cool Cities e Delta Cities, di condividere buone pratiche riguardo possibili soluzioni gia' sperimentate nell'adattamento alle trasformazioni climatiche in corso [c40.org]

gennaio 2018 - #Roma, quali strumenti per il #governo della #Capitale? [...] Sabino Cassese: [...] il problema e' quello di introdurre qualcosa di simile al Greater London Council, che come sapete fu creato dai laburisti, poi soppresso, poi e' stato ricreato perche' ce ne era bisogno in forme diverse. Quindi funzioni cosi' dette di area vasta, per esempio il trasporto, raccolte nel Greater Rome Council, ed invece funzioni all'interno di un'area "circondario" o Municipio, gestite all'interno del Municipio [federalismi.it]

gennaio 2018 - La Getty Foundation di Los Angeles ha assegnato, nell'ambito del programma internazionale di finanziamenti "Keeping it Modern", un grant di 180,000 $ per lo sviluppo di un piano di conservazione per lo Stadio Flaminio di Roma di Pier Luigi e Antonio Nervi. La scelta della Getty Foundation premia una proposta presentata nel marzo 2017 dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma, dalla Pier Luigi Nervi Project Association (PLN Project) e da Do.Co.Mo.Mo. Italia, in accordo con Roma Capitale. Il piano di conservazione dello stadio Flaminio sarà volto a promuovere, sostenere e indirizzare il successivo progetto di recupero, nel rispetto della concezione originale nerviana e dell’originale funzione di stadio e impianto sportivo polivalente. Sarà quindi il risultato di un lavoro congiunto del gruppo di lavoro coadiuvato da un comitato scientifico internazionale, che include anche esperti di storia dell’architettura, progettazione di impianti sportivi, conservazione del moderno e ingegneria delle costruzioni [stadioflaminio.org]

Giovanni Caudo, assessore all'urbanistica di Roma per soli 856 giorni nella consiliatura targata Ignazio Marino: Roma si puo' governare anche senza essere amico di Caltagirone o dei palazzinari. E se ti mandano via, bisogna comunque riprovarci. Per questo, a una settimana dal voto, con le Olimpiadi che hanno preso la scena della campagna elettorale, lancia un messaggio ai suoi successori: quello di non disperdere il patrimonio, le delibere e il metodo di lavoro iniziato. Non solo lo stadio della Roma o la caserma Guido Reni. Ma un insieme di provvedimenti che, seppur contestati, hanno permesso a Roma di invertire la rotta, dopo decenni di assenza di regole. "Il senso comune vuole che a Roma la forza di un’amministrazione si misuri esclusivamente sulla base del rapporto coi palazzinari [...] O sei il nemico dei costruttori o altrimenti sei l'amico. Ma sono due estremi e nessuno dei due contribuisce a realizzare una citta' vivibile. Non esiste una citta' costruita solo dal pubblico e quella solo privata, come dice la stessa parola, e' priva della dimensione pubblica e quindi non e' citta'. Al centro di ogni ragionamento sull'urbanistica deve essere posta la regia pubblica che costruisce l'interesse pubblico come confluenza di tutti gli interessi che si manifestano nell'arena urbana. Roma nel passato e' stata troppo amica dei costruttori, non facendo alla fine nemmeno i loro interessi, data la grande quantita' degli immobili invenduti. Per questo il piano regolatore del 2008 e' stata una occasione persa. Perche' e' stato fatto sull'eredita' delle cubature e non sulla visione del futuro della citta'.
Lei parla di regia pubblica capace di governare anche gli interessi privati. E' una peculiarita' che ritrova nei programmi sull'urbanistica dei due candidati sindaco Virginia Raggi e Roberto Giachetti?
Nel caso di Giachetti mi sembra che la sua candidatura politicamente segna un ritorno al passato. Non lo conosco personalmente, apprezzo la sua ricerca di autonomia e lo spirito battagliero. La persona indicata come assessore (Lorenza Baroncelli ndr) la conosco, si e' laureata con me, e' una donna intelligente, particolarmente attiva nella promozione della cultura urbana. A Mantova fa l'assessore alla rigenerazione urbana, ma l'urbanistica e' una delega di un altro assessore. Nell'altro caso c'e' una persona di esperienza da sempre vicina a quel mondo, non vorrei sbagliare ma credo che si parlo' di lui (di Paolo Berdini ndr) anche come assessore nella prima giunta pentastellata, quella di Pizzarotti a Parma. Le sue posizioni sono piu' conosciute, ad esempio quella di una moratoria urbanistica che nei fatti non e' perseguibile e comunque e' una proposta che non fara' il bene della citta'. Con lui ho condiviso le battaglie contro le scelte fatte dalla giunta Veltroni nella formazione del Prg e contro l'urbanistica privatizzata. Erano i primi anni 2000, oggi non servono rivincite fuori tempo, serve guardare al futuro della citta' e a una modernita' non ambigua. Spero voglia proseguire il lavoro che abbiamo lasciato per pensare al futuro di Roma: Roma 2025, la consultazione con 25 universita' del mondo che parlano del futuro, il progetto Roma resiliente, come la citta' deve attrezzarsi per le sfide ambientali. Non sono idee ma materiali gia' disponibili, lavoro gia' fatto. Il mio augurio e' che voglia misurarsi con queste sfide, non con il passato.
Se la citta' pubblica deve essere una priorita', perché sullo stadio della Roma e' stato accusato, soprattutto all'interno del Pd, di aver avallato una speculazione a vantaggio dei privati, nello specifico del costruttore Parnasi?
Le maggiori opposizioni non sono state nel PD, tutti i consiglieri comunali hanno approvato la delibera che ha sancito il pubblico interesse del progetto. La campagna di stampa contro e' stata avviata da Il Messaggero che ha fatto una descrizione contro a prescindere. Il refrain della esondabilità dell'area e' stato usato ancora di recente, anche dopo che tutti i soggetti competenti hanno escluso questa caratteristica che riguarda invece un'area vicina e gia' oggi abitata: quella di Decima e per la quale abbiamo imposto la messa in sicurezza. Il progetto viene contestato utilizzando la retorica della cementificazione (ma non si dice pero' che l'area e' gia' oggi edificabile) perche' propone modalita' che scardinano le prassi dell'urbanistica romana nei rapporti fra costruttori privati e amministrazione pubblica. Il progetto dello stadio e' un investimento tutto privato su un'area edificabile da Prg nel quale pero' l'amministrazione comunale per poter dichiarare il pubblico interesse ha posto delle condizioni che servono a consolidare questo interesse. Una operazione imprenditoriale privata, in cui rischia solo il privato.
E quale sarebbe la differenza sostanziale rispetto al passato che mette paura ai costruttori?
Se si realizza, l'amministrazione patrimonializza opere e contributi pari al 30% dell'investimento privato. Se il privato non lo realizza non ci sono diritti edificatori o cubature, la delibera di pubblico interesse non attribuisce nessuna cubatura e non produce variante al piano regolatore. Solo con l'approvazione del progetto definitivo, quando si conclude la conferenza di servizi regionale e dopo che si sono pronunciati tutti i 28 e piu' tra soggetti e autorita' coinvolte, verra' riconosciuta la cubatura. Il rischio e' solo del privato e a Roma una cosa del genere e' rivoluzionaria. Una città dove storicamente il costruttore privato e' abituato a non investire, ma a prendere. Il progetto di Tor di Valle significa per Roma almeno 700 milioni di euro di investimenti stranieri. Soldi privati che sono un segnale di fiducia verso la nostra citta' che si apre al mondo. Oggi Roma capitale e' una città provinciale: ogni anno gli investimenti stranieri sono solo 200 milioni, nulla, se pensiamo che a Dublino sono 2,1 miliardi all'anno e a Milano 3,5 miliardi. Si usa il rigore che abbiamo messo nella gestione di questa proposta, ad esempio il rispetto dei tempi, per accusarci di favorire un imprenditore. Ma il rispetto dei tempi, il rigore e l'autorevolezza dell'amministrazione comunale sono l'unico modo per attrarre investimenti privati. La verita' e' che lo stadio e' osteggiato dagli operatori che in questi anni si sono assicurati solo soldi pubblici per cantieri mai finiti e per opere di dubbia utilita' per altro ottenute senza competizione pubblica. Gli stessi che erano abituati negli interventi privati a contribuire poco o per nulla alla costruzione della citta' pubblica. Capisco l'interesse di questi soggetti a mettere il veto sul progetto con una campagna di stampa martellante, capisco meno istituzioni gloriose come ad esempio Italia Nostra e Legambiente.
Qualche esempio di questi interventi privati? [glistatigenerali.com]

Roma scompare dai radar dello sviluppo. Future trends and market opportunities in the world's largest 750 cities, How the global urban landscape will look in 2030, e' una ricerca condotta dall'istituto Oxford Economics che analizza le tendende di sviluppo economico, industriale, sociale e ambientale delle maggiori 750 citta' mondiali, da oggi al 2030. Le prospettive complessive di sostenibilita' e crescita economica passano per questi agglomerati urbani, che nel 2030 rapresenteranno il 35% della popolazione mondiale (2,8 miliardi di persone), contribuiranno in modo sostanziale, con 80.000 miliardi di dollari, alla produzione economica (61% del PIL mondiale), e costituiranno i luoghi di elezione dell'innovazione tecnologica digitalizzata ("smart") orientata alla green economy e della sperimentazione di nuovi modelli di economia condivisa (sharing economy). Nella previsione generale di un rilievo sempre maggiore delle citta' asiatiche nella classifica di incidenza per crescita economica, in particolare cinesi di nuova affermazione (Chengdu, Hangzhou ae Wuhan diventeranno nel 2030 importanti quanto sono oggi Dallas e Seoul), si nota a margine la fuoriuscita della citta' di Roma dalle prime 50 posizioni (in compagnia di Milano, circostanza che pero' non consola). Il declino della capitale d'Italia si puo' interrompere soltanto attraverso ingenti investimenti per la modernizzazione e il potenziamento delle infrastrutture [ndr]

Ricerca Abitare Roma, a cura delle associazioni Roma! #puoidirloforte e italiadecide. Il titolo privilegia una prospettiva semanticamente piu' legata alla persona, al singolo essere umano che decide di abitare (< HABEO) uno spazio comune, la propria citta'. Prendendo a prestito gli strumenti dell'etimologia, alla radice di questo verbo troviamo il concetto di "possedere" un certo luogo, mentre ne derivano termini quali habitus, "habitat" e "abitudine", dimensioni che attraverso la relazione di ogni persona con i propri simili, con l'ambiente circostante e con i costumi sociali, costituiscono l'essenza dello spazio pubblico, essenza che nella modernita' rischia di perdere tali caratteristiche a causa della vita contemporanea, del disgregarsi del tessuto comunitario e dell'emergere del fenomeno attualissimo della solitudine (anche iper-digitale).
Lo studio e' diviso in due sezioni: "La Roma che abbiamo" e "La Roma che vogliamo".
Partendo da alcuni valori condivisi - il rispetto dell'essere umano, il rispetto della legge e l'efficienza dell'azione amministrativa – si e' lasciato ampio margine ai singoli autori nella scelta dei temi e nel taglio delle proposte, poi rimescolati per renderli pi' omogenei. Si possono indicare alcuni assi fondamentali:
1) Economia - Il futuro economico della citta' si gioca intorno a tre grandi sfide: la possibilita' di creare lavoro; la creazione di un processo virtuoso nell'accesso all'imprenditoria (anche internazionale) e nella creazione di una nuova economia digitale; il grado di soddisfazione esistenziale e di benessere diffuso nei municipi. Questi tre elementi incarnano elementi prospettici dai quali non puo' prescindere il rilancio della citta'.
2) Amministrazione - I tre grandi temi che vengono individuati nel capitolo riguardano: la necessita' di risolvere l'opacita' nella divisione dei compiti tra la Citta' Metropolitana e il Comune; la necessita' di portare definitiva chiarezza tra le funzioni di gestione e quelle di servizio (societa' partecipate); l'attribuzione dei poteri ai municipi.
3) Metabolismo urbano - Il rapporto tra la parte naturale della citta' e quella umana va ripensato. I grandi assi su cui tale rivoluzione avviene sono: il consumo di suolo, il consumo di energia e il consumo di risorse ambientali. Un nuovo paradigma di vita cittadina evidenzia l'importanza di una citta' verde, in un'ottica tanto di vivibilita' quanto di produttivita' agricola; di una citta' ammodernata nella capacita' di vivere senza sprecare; di una citta' ripensata come un organismo che necessita in prima istanza di equilibrio e stili comportamentali positivi.
4) Trasporti - Il tema dolente dello spostamento in citta' si affronta con una serie di proposte dettagliate che ruotano intorno a tre elementi fondamentali: il recupero delle strutture esistenti (stazioni, in primo luogo); la disincentivazione dell'uso dell'autovettura privata (road pricing) e l'introduzione delle nuove tecnologie per la gestione dei flussi e dell'interconnessione.
5) Cultura e turismo – Va operata in questo caso un'inversione culturale nel rapporto tra cittadino e cultura: fare e recuperare cultura come occasione trainante per l'economia cittadina, con riflessi benefici per ogni romano. Investire nella capacita' di attrazione turistica innesca un circolo virtuoso di miglioramento complessivo del tessuto urbano, cosi' come costruire un nuovo museo, inaugurare un festival, girare un film per le strade, con ricadute di lungo termine vantaggiose per la vita quotidiana di chi abita la citta' eterna. A questo proposito preferiamo fare riferimento alle "politiche della cultura", rispetto alle "politiche culturali", che in una citta' come Roma dovrebbero essere trasversali e funzionali a tutti i settori dell'amministrazione urbana.
6) Welfare - Il tema del welfare cittadino ruota intorno alle due grandi fasi del vivere: la gioventu' e la terza eta'. Da un lato si pone la questione del rafforzamento dei servizi all'infanzia, dall'altro la sfida di riuscire a garantire, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione, un livello di assistenza adeguato alle persone piu' anziane, contemplando l'ipotesi di ricorrere a forme di sussidiarieta'.
7) Accoglienza - Il confronto con persone di etnie differenti, l'arrivo di rifugiati e migranti, la garanzia di una condizione di vita dignitosa, la ricerca del lavoro e l'entrare a far parte della societa' cittadina: nell'accoglienza c'e' uno snodo essenziale, da cui dipende molto del futuro cittadino. Scuola, partecipazione e rispetto dei diritti sono i punti cardini sui quali va costruita la Roma multiculturale [...]

Candidati a Sindaco, alla ricerca della visione perduta. Ascoltare i candidati a Sindaco di Roma affermare di non sostenere lo sviluppo della rete della metropolitana e' un atto di vilipendio al cittadino. Roma ha urgente bisogno di infrastrutture di utilita' pubblica. Per migliorare la qualita' della vita dei cittadini ed elevare gli standard urbanistici troppo distanti da quelli delle migliori citta' nelle liste in ordine di parametri di sviluppo sostenibile, sono necessari investimenti che non possono arrivare da trasferimenti dello Stato. Gentrificazione (rigenerazione e rinnovamento delle aree urbanisticamente degradate), densificazione, tecnologie intelligenti per la mobilita', per la produzione, per la gestione dei servizi, delle risorse naturali ed energetiche e dei rifiuti potrebbero pero' trovare canali di finanziamento dall'afflusso di capitali stranieri, ancora attratti dall'appeal della citta'. Malgrado tutto. Di questo si dovrebbero in primo luogo occupare i candidati alla poltrona di sindaco. Tutti gli altri mali che affliggono la citta', a partire dalla corruzione nella gestione degli affari pubblici, dalla disoccupazione endemica, dalla marginalizzazione sociale delle periferie, troverebbero migliori prospettive di soluzione in presenza di maggiori risorse finanziarie.
Eppure non sembra che i rappresentanti dei partiti che si contenderanno nelle prossime elezioni comunali lo scranno di primo cittadino abbiano questa come priorita'. Intenti per lo piu' a promuovere gli slogan che promanano dalla rappresentazione del reale conforme alla narrazione dei propri guru di partito, o a dibattersi negli spasimi delle correnti locali agonizzanti, o ancora a mestare negli istinti primordiali delle fasce deboli della popolazione. Convinti, o indotti a ritenere, che paghi elettoralmente coltivare con attitudine integralista soltanto la quota di elettori sensibili al mantra del partito di riferimento.
Quindi non una parola autonoma per cambiare il modello di sviluppo urbanistico della cittaì', nel modo in cui si finanzia. Quindi non una parola autentica sul tentativo operato dalla precedente giunta di cambiare il sistema di regole del rapporto pubblico-privato, gli schemi di convenzione, la sequenza della parte privata nel completamento delle opere pubbliche. Non una parola veritiera sul tentativo di uscire dal modello urbanistico provinciale fondato sulle convenienze speculative degli immobiliaristi locali. E ancora non una parola informata sul modello ideato per attrarre capitali stranieri, come avviene, nel panorama internazionale, nelle piu' avanzate citta' per progetti urbanistici di avanguardia (con elevati standard di sostenibilita' ambientale, eccellenza tecnologica e accessibilita' sociale), con l'obiettivo di riqualificare e valorizzare interi quadranti urbani: Torri dell'Eur (120 milioni di euro); ex caserme Guido Reni (200 milioni di euro); BNP Paribas Stazione Tiburtina; Stadio della Roma (700 milioni di euro). Non vale in merito la strategia dissuasoria praticata sull'alibi della corruzione, che e' anzi un'aggravante per ignavia. La corruzione va combattuta e gestita, non puo' essere la ragione dell'inazione. Né vale l'apologia dell'ordinario, in assenza di una visione di sviluppo e di futuro che necessita implicitamente di risorse finanziarie adeguate.
Invece viene fatta incetta di termini e locuzioni usate genericamente, come speculazione edilizia e grandi opere, senza attribuirle ad argomentazioni tecniche di merito. Definire un progetto di linea metropolitana grande opera, in accezione negativa di spreco e cattiva politica criminogena, significa tradire in partenza il mandato per il miglioramento della qualita' della citta'.
Roma avrebbe bisogno di un sindaco capace, coraggioso, autonomo, di alto profilo e con una visione di sviluppo.
Negli attuali candidati si riscontrano queste qualità?

UNA CITTA' FERMA. CHI LAVORA PER FERMARLA ULTERIORMENTE? E' peraltro ridicolo sentire ancora parlare di colate di cemento e speculazioni edilizie quando da anni e anni Roma è da questo punto di vista totalmente ferma (e per fortuna, vista la qualita' del costruito che le ditte locali possono garantire): oggi Roma ha investimenti immobiliari inferiori ad un quarto rispetto non a Londra, a Berlino o a Parigi, ma rispetto a Dublino, una cittadina grande come un nostro quartiere: si fa piu' sviluppo (speculazione edilizia direbbe qualcuno) nella piccola capitale dell'Irlanda! Inutile dire che, fermo restando il fatto che non si devono costruire schifezze e non si deve consumare suolo, lo sviluppo immobiliare è by definition la principale industria di un grande sistema urbano. Londra, Barcellona, Madrid, Berlino, New York e Tokio hanno tante voci che contribuiscono alla loro crescita economica, ma la prima e' sempre l'immobiliare [...] PERCHE' IL M5S SI COMPORTA COME LA VECCHIA POLITICA? Il banco di prova principale per capire come si muovera' il Movimento 5 Stelle (favorito per la conquista del Comune e nostra personale prima scelta per le indicazioni di voto che daremo vista l'impraticabilità civile delle altre opzioni) e' lo Stadio della Roma. Un progetto non solo di qualita', come dicevamo sopra, ma gia' avviato, per il quale ci sono stati gia' investimenti enormi, che ha avuto gia' impostato il suo iter approvativo in aula. Legittimamente e democraticamente. Non ci sarebbe niente di peggio che bloccare un progetto gia' partito. Significherebbe fare esattamente come ha sempre fatto la vecchia politica che, ignorando il bene comune, ha pensato solamente a distruggere i progetti della amministrazione precedente senza immaginare i propri. E, qualora immaginati, li ha visti distrutti dalla giunta successiva. E' l'Italia che bisogna cambiare, non alimentare. Un costume unico al mondo rispetto al quale il mondo ci ride dietro e che fa di noi ciò che di peggio ci possa essere sul mercato globale: delle persone inaffidabili. Delle amministrazioni inaffidabili [...] DANNI ENORMI PER COMPORTAMENTI ASSURDI Raggi non si rende conto di quanto, sul piano internazionale, possa impattare una dichiarazione del genere data anche soltanto ad una radio privata di venerdi' pomeriggio. Significa ancora una volta ciarlataneria, insicurezza, investimenti non garantiti. Quale societa' internazionale verra' a lavorare a Roma con la consapevolezza che pianificare una cosa con una amministrazione puo' significare vedersela smontata dall'amministrazione successiva? E' una follia che esiste solo qui e il M5S forse e' chiamato a sovvertire questo modo cialtronesco di fare piuttosto che portarlo avanti come hanno fatto tutti gli altri politicanti fino ad oggi. E' un danno economico per la citta' smisurato. Dice: smettiamola costruire uffici perche' restano vuoti... E sfido che restano vuoti, sfido che le grandi corporation preferiscano avere sede e investimenti a Milano dove mai un Pisapia si sognerebbe di bloccare i progetti di una Moratti e mai un Sala o un Parisi si sognerebbero di bloccare i progetti di un Pisapia e così via. L'ideologia miope c'e' dappertutto, ma solo a Roma arriva all'autolesionismo [romafaschifo.com]

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